Quante diete avete provato nel corso della vostra vita?
Quante hanno effettivamente funzionato?
Quante erano sostenibili senza dover fare degli sforzi sovrumani?
Ma soprattutto quante di queste vi hanno fatto mantenere nel tempo i risultati raggiunti?
Facciamo una riflessione insieme sul dieting: quello che significa, gli effetti negativi che può apportare e come riuscire a uscirne.
Cos’è il dieting?
Quando si parla di dieting esattamente cosa si intende?
La traduzione del termine inglese (participio presente del verbo diet) vorrebbe semplicemente significare il “fare una dieta” ma in realtà questo termine nella società di oggi assume un significato molto più complicato.
Con il termine dieting si vuole, infatti, indicare l’ossessione per la dieta.
In particolare il passare costantemente da una dieta all’altra e ancora più in generale il dare troppa attenzione alle calorie e al cibo che si mangia.
Dieting è quando lo stare a dieta diventa un’abitudine costante, quando il pensiero del cibo occupa gran parte della giornata, quando il conteggio delle calorie è parte integrante di tutti i pasti e quando il peso sulla bilancia diventa un incubo e un ossessione da cui è difficile allontanarsi.
Dieting e Disturbi Alimentari
La correlazione tra l’inizio di una dieta (in modo particolare quelle drastiche e fai da te ma non solo) e i problemi alimentari è dimostrata da diversi studi scientifici.
Alcuni studi riferiscono, ad esempio, che intraprendere una dieta ipocalorica in un giovane normopeso aumenti di 8 volte il rischio di sviluppare in futuro un Disturbo Alimentare (Patton et al.,1990) e studi ancora più recenti riferiscono che l’aumento del fattore di rischio sia di ben 18 volte superiore rispetto ad un adolescente che non segue nessun alcun regime dietetico (Patton et al.,1999).
Altri studi dimostrano come anche il parlare troppo spesso di cibo, di peso e di taglia corporea in famiglia diventino per un bambino e per un adolescente un aumentato fattore di rischio per sviluppare un problema alimentare (Neumark-Sztainer et al., 2007; Berge et al., 2015; Loth et al., 2009).
Dieting e Disturbo da Alimentazione Incontrollata (BED)
Altri studi dimostrano come sia molto elevata anche la correlazione del dieting con il BED.
Alcuni studi dimostrano, ad esempio, come il dieting sia uno dei fattori di rischio per lo sviluppo del Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Jacobi C. et al. 2004; Howard CE, 1999).
Ma quello che è più interessante sapere è che diversi studi stimano che circa il 90% delle persone a dieta possono aspettarsi di “recuperare due terzi del peso perso nell’arco di un anno dal completamento del programma di dimagrimento”. Queste stesse persone possono aspettarsi di “recuperare l’intero peso perso, o anche di più, nell’arco di cinque anni”. (National Institute of Health, 2006)
Questo significa che il 90% delle diete fallisce! O meglio funziona nel breve termine ma non nel lungo termine e che se succede nel 90% dei casi non può essere colpa della “forza di volontà”!
Dieting: un circolo vizioso

Quando una persona si incastra nel circolo vizioso del dieting sostanzialmente accade questo:
1 – La persona si sente insoddisfatta del proprio peso o della
propria forma del corpo e si reca da un professionista o decide di
intraprendere una dieta fai da te
2 – Segue la dieta scrupolosamente
3 – Perde peso
4 – Interrompe la dieta: o perché era stata prescritta per una durata limitata di tempo o perché troppo faticosa e insostenibile
da mantenere nel lungo tempo
5 – Recupera una parte o tutto il peso perduto
Inevitabilmente dopo un po’ di tempo la persona si sente nuovamente insoddisfatta del proprio peso e dell’immagine che vede riflessa allo specchio e così decide di riniziare la dieta: di intraprendere un’altra dieta fai da te, di seguire quella di moda in quel periodo o di rivolgersi a un altro professionista. Segue nuovamente con iniziale entusiasmo la dieta, perde peso, interrompe nuovamente la dieta per i motivi citati sopra e recupera di nuovo tutto il peso perduto.
Questo ciclo può ripetersi infinite volte con effetti devastanti sulla persona (Ballardini,2016 ANSISA):
– a livello fisico: continua oscillazione del peso (effetto yo-yo),
alterazione dei segnali fisiologici di fame e sazietà, alterazioni
del metabolismo, etc…
– a livello psicologico: restrizione cognitiva, categorizzazione dei
cibi in buoni/cattivi o concessi/proibiti, elevati livelli di
stress, peggioramento dell’autostima, etc…
Dieting: cosa fare per uscirne
Questo articolo non vuole sicuramente mettere al bando la figura del Dietista, quanto piuttosto far riflettere, sulla base di evidenze scientifiche, su quanto la dieta possa essere un fattore di rischio ed avere degli effetti negativi sul proprio corpo e sulla propria vita.
Gli approcci Inclusivi Anti Dieta aiutano a interrompere il meccanismo di dieting, recuperare l’ascolto di fame , piacere e sazietà e scoprire il proprio peso naturale: quel peso che il nostro corpo mantiene senza nessun particolare sforzo.
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Bibliografia:
– Ballardini,2016 ANSISA
– Jacobi C. et al. 2004; Howard CE, 1999
– National Institute of Health, 2006
– Neumark-Sztainer et al., 2007; Berge et al., 2015; Loth et al., 2009
– Patton et al.,1990
– Patton et al.,1999