Cos’è lo spectatoring?
Quanto l’immagine corporea influenza la nostra sessualità?
Cosa si può fare?
Cos’è lo spectatoring?
Lo Spectatoring consiste nel guardarsi dall’esterno con lo sguardo di una terza persona (spettatore) durante un attività sessuale.
Questo tipo di sguardo esterno è caratterizzato da alcune componenti:
- il concentrarsi (tendenzialmente con pensieri negativi) su sé stessǝ e il proprio corpo anziché stare nel qui e ora dell’esperienza sessuale;
- i pensieri sono spesso incentrati sulla paura di cosa può pensare il partner riguardo il proprio corpo, i propri genitali, il gusto o gli odori del proprio corpo, la propria prestazione sessuale, etc…
- i pensieri sono intrusivi e rendono difficile il godersi pienamente l’esperienza sessuale.
Quando nasce il termine?
Il termine è stato introdotto nel 1970 da Masters & Johnson’s.
William Master (sessuologo-ginecologo) e Virgina Johnson’s (sessuologa- psicologa) furono i primi a fare delle ricerche scientifiche legate alla sessualità umana che in quegli anni era ancora un grosso tabù. Lavorarono sull’osservazione diretta di volontari e delle loro reazioni e pensieri durante i rapporti sessuali o la masturbazione.
Durante questi studi riuscirono a osservare diverse reazioni umane come il comportamento dell’organismo durante l’orgasmo ed elaborare alcune teorie sul “ciclo della risposta sessuale” e le relative disfunzioni sessuali.
Tra i concetti innovativi, e tutt’ora validi, della loro ricerca c’è proprio quello dello “spectatoring” e dei rischi che può innescare all’interno del “ciclo della risposta sessuale”.
Quali sono i rischi dello spectatoring?
Quando si attiva lo spectatoring aumenta il rischio di portare l’attenzione sull’ideale di prestazione sessuale piuttosto che stare sulle sensazioni corporee (sensate focus) che proviamo durante un atto sessuale.
Studi successivi, come quello di Barlow (1986), hanno evidenziato come lo spostamento del focus rischi di interrompere l’elaborazione dei segnali di eccitazione: si fa cioè fatica a sentire fisicamente tutte quelle sensazioni fisiche (tocco, odori, contatto, sguardi, etc…) che normalmente produrrebbero un’eccitazione mentale e fisica (erezione del pene o lubrificazione della vagina).
Questo può a sua volta provocare, oltre il calo dell’eccitazione, il non raggiungimento dell’orgasmo ed attivare inoltre l‘ansia da prestazione.
Queste conseguenze possono presentarsi, con modalità diverse, in maniera indistinta a seconda del genere e del proprio orientamento sessuale.
Cosa c’entra l’immagine corporea?
Viviamo in una società che pretende che i nostri corpi siano perfetti, che siano magri e possibilmente senza cellulite, smagliature o qualsiasi altro “difetto”.
I media e l’industria della dieta ci bombardano quotidianamente con messaggi intrisi di grassofobia e di pressione verso la magrezza e la perfezione.
Tali pressioni possono favorire lo sviluppo di un rapporto complicato con il proprio corpo e di un’immagine corporea negativa.
Il modo in cui percepiamo il nostro corpo influenza la nostra sessualità
La sessualità è uno dei momenti in cui il nostro corpo è più esposto, è nudo, e se il rapporto con il nostro corpo non è piacevole questo è un momento delicato che può facilmente farci sentire più vulnerabili e far emergere tutte le paure e insicurezze che abbiamo nei confronti del nostro corpo.
Questi pensieri si possono attivare quando siamo nudi da soli davanti allo specchio o durante la masturbazione ma sono sicuramente amplificati in presenza di un’altra persona perché si aggiunge la componente del pensiero legato all’essere “abbastanza attraenti”.
Inoltre il nostro immaginario sulla sessualità deriva inevitabilmente anche da ciò che media e pornografia ci mostrano e sono entrambi intrisi di grassofobia: siamo abituati a considerare attraenti e sessualmente prestanti corpi magri e “privi di difetti”.
Per questi motivi, ed altri legati più alla propria storia personale con il proprio corpo e la sessualità, può capitare che i pensieri negativi sul nostro corpo si trasformino in spectatoring durante un rapporto sessuale.
Cosa si può fare?
Avere uno spazio sicuro in cui parlare dei propri pensieri riguardo al corpo e la sessualità è sicuramente la soluzione migliore.
Ci si può affidare a un consulente sessuale e/o a unǝ professionistǝ psi espertǝ in immagine corporea.
In base alla vostra storia e i vostri pensieri riuscirà a guidarvi in un percorso personalizzato che riesca a farvi vivere con maggiore serenità e piacere la vostra sessualità e a ridurre i pensieri negativi sul vostro corpo.
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